Si alza il sipario sulla nuova stagione di Serie A: sabato 21 agosto ci sarà la prima giornata di un campionato che si presenta molto incerto.
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La prima partita del Campionato vedrà l’Inter giocare contro il Genoa, a San Siro.
Sono molte le novità in casa neroazzurri: la prima è che Simone Inzaghi è subentrato al dimissionario Antonio Conte sulla panchina della “beneamata”.
Inoltre, la società di Corso Vittorio Emanuele II ha dovuto fare i conti con cessioni illustri quali quelle dell’esterno destro Achraf Hakimi e il centravanti belga Romelu Lukaku.
A questi si aggiunge il danese Eriksen, il cui stato di salute è tenuto monitorato dallo staff neroazzurro a seguito dell’aritmia ventricolare che lo ha colpito nel corso della partita di esordio agli Europei della sua Danimarca.
In attesa della chiusura della sessione estiva di calciomercato il tecnico piacentino “abbraccia” il laterale olandese Dumfries, chiamato all’arduo compito di sostituire il marocchino Hakimi, ed Edin Dzeko, che eredita la numero 9 che fu di “Big Rom”, accasatosi al Chelsea campione d’Europa. Altro acquisto di rilievo è il turco Calhanoglu, che cambia sponda di naviglio.
Andiamo a scoprire quali sono le concorrenti al titolo, le possibili outsider e le squadre che lotteranno per la permanenza nella massima serie.
Principale contendente al titolo sarà la Juventus che a distanza di due anni ritrova sulla panchina Massimiliano Allegri.
Il livornese è subentrato ad Andrea Pirlo e avrà come principale obbiettivo la riconquista del tricolore, con l’auspicio di compiere un cammino importante in Champions League.
Nonostante i rumors che danno Cristiano Ronaldo in partenza verso Madrid sponda Real, la società bianconera è focalizzata sul mercato in entrata: trattativa in dirittura d’arrivo per il mediano Locatelli del Sassuolo, protagonista di un ottimo Europeo, con l’ex Milan che approderebbe a Torino come grande colpo del mercato in attesa di scoprire il baby brasiliano Kaio Jorge.
L’Atalanta di Gasperini punta ad alzare ulteriormente l’asticella.
Gli orobici vengono da un campionato straordinario, conclusosi al terzo posto e con una finale di coppa Italia contesa (e persa) alla Juventus, con la ciliegina sulla torta rappresentata dall’ottavo di finale Champions contro il Real Madrid.
I neroazzurri di Percassi registrano pochi ma significativi movimenti di mercato, che vedono la partenza dell’ottimo portiere Gollini trasferitosi alla corte degli Spurs in Premier League e dell’argentino Romero, che raggiunge proprio l’ex Verona al Tottenham.
A difendere i pali della Dea quest’anno ci sarà l’albiceleste Musso, prelevato per 20 milioni dall’Udinese.
Al centro della difesa il Gasp potrà contare sul turco Merih Demiral, acquistato in prestito dalla Juventus.
In attesa di scoprire se i bergamaschi perderanno qualche pedina ammaliata dalle sirene di mercato non è utopistico pensare che il tecnico di Grugliasco voglia iniziare a capitalizzare un percorso tecnico-societario di alto livello con la conquista di un trofeo.
Chi punta invece a tornare ai vecchi fasti di un tempo è il Milan di Pioli, che insieme proprio all’Atalanta è l’unica big a non aver cambiato allenatore.
I rossoneri han dovuto far fronte alla partenza di “Gigio” Donnarumma, approdato ai piedi della Tour Eiffel a difesa della porta del Paris Saint Germain.
Al suo posto il Milan si è “consolato” con l’acquisto di Mike Maignan, che si presenta da campione di Francia con il Lille.
Il mercato del Milan si è contraddistinto nel nome della continuità, con i riscatti del centrale Tomori, del mediano classe 2000 Tonali e di Brahim Diaz.
Il delicato ruolo di vice-Ibra è stato affidato ad Olivier Giroud, 35 anni a settembre.
Il transalpino si è ben presentato nel pre-campionato ed è pronto ad illuminare San Siro con la maglia numero 9, casacca pesante che fu di Super Pippo Inzaghi e che dal suo addio si è rivelata essere maglia pesante da indossare.
Il campionato di Serie A vede il ritorno (dieci anni dopo) del Vate di Setubal, al secolo Josè Mourinho.
Al tecnico portoghese l’arduo compito di saper domare la Roma, camminando sui carboni ardenti di una piazza mai facile da gestire.
Partito capitan Dzeko al suo posto è arrivato Tammy Abraham, centravanti 23enne del Chelsea. Investimento monstre per i giallorossi, che hanno speso 40 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni del nativo di Londra ma di origini nigeriane.
C’è attesa per il ritorno di Zaniolo, autore di un pre-campionato condito da gol e assist.
Sull’altra sponda del Tevere Claudio Lotito ha deciso di affidare il post-Inzaghi a Maurizio Sarri.
Il tecnico toscano torna dopo l’anno sabbatico successivo alla conquista del suo primo campionato nella stagione 2019-2020.
Risolto il rebus Luis Alberto e trattenuti i big per Sarri c’è sufficiente materiale tecnico ed umano per esprimere le sue idee di gioco che han fatto le fortune di Empoli e Napoli.
Napoli che ha chiuso la parentesi Gattuso, che ha portato nella bacheca del club di De Laurentiis una Coppa Italia ma anche il mancato piazzamento Champions per il secondo anno consecutivo.
Quanto evidenziato ha esacerbato ulteriormente il mantra di ADL che ha ripetuto quanto sia importante far cassa per poi investire.
In una sessione di mercato genericamente anomala il Napoli non ha fatto eccezione, con la partenza a parametro zero di Hysaj e Maksimovic e Bakayoko, rientrato a Londra sponda blues dal prestito ma non rientrante nei piani di Tuchel.
Motivo per il quale non è una opzione remota il ritorno ai piedi del Vesuvio, data l’urgenza di rimpiazzare l’infortunato Demme.
Spalletti ha mantenuto il 4-2-3-1 di matrice gattusiana seppur a centrocampo sia palese l’assenza di alternative.
In casa Napoli tiene banco il rinnovo contrattuale di Insigne, con le parti lontane sul piano economico e la società non disposta ad accettare le condizioni poste dal procuratore del numero 24 napoletano, tra i protagonisti dell’ultimo europeo vinto dall’Italia.
Sassuolo e Verona proveranno a ripetere l’ottima annata dell’anno scorso confidando sui due nuovi allenatori.
Il debuttante Dionisi, dopo aver guidato magistralmente in serie A l’Empoli, accetta il ruolo di erede di De Zerbi, migrato in terra ucraina, sedendosi sulla panchina neroverde.
Il Verona invece ha deciso di affidarsi ad Eusebio Di Francesco.
Il tecnico abruzzese è chiamato al riscatto dopo gli esoneri di Cagliari e Genova sponda blucerchiata.
L’ex centrocampista della Roma subentra a Ivan Juric. Il croato avrà il compito di risollevare le sorti del club di Cairo e soprattutto conquistare l’ambiente granata ormai disilluso e sfiduciato dalla gestione dell’attuale patròn.
Per Juric molto dipenderà dalle sorti di capitan Belotti, al centro del mercato con l’Inter intenzionata a regalare a Simone Inzaghi un altro attaccante dopo Dzeko.
Un’altra grande piazza da tempo in crisi di risultati è Firenze. I gigliati hanno conferito l’incarico di allenatore per la prossima stagione a Vincenzo Italiano.
Il tecnico, autore di una grande stagione con lo Spezia culminata con la salvezza, è subentrato a Gennaro Gattuso.
Fiore all’occhiello della campagna acquisti viola è senza ombra di dubbio Nicolàs Gonzalez, classe 1998, fresco vincitore della Copa America con l’Argentina.
Il suo arrivo unito alla permanenza del richiestissimo Vlahovic potrebbe consentire ai tifosi di sperare in un campionato che possa regalare (finalmente) soddisfazioni. Paolo Zanetti ha riportato in serie A il Venezia.
I lagunari puntano alla permanenza nella massima serie affidandosi alla rosa che ha conquistato la promozione ed alcuni innesti tra cui Caldara, prelevato in prestito dal Milan e desideroso di rilanciarsi dopo gli infortuni che hanno influenzato il suo rendimento nelle precedenti annate.
La Salernitana, risolto il nodo proprietà, si è iscritta regolarmente al campionato e si affida al tecnico della promozione Castori, che torna a sedersi su una panchina della serie A cinque anni dopo la stagione di Carpi, conclusasi con l’esonero alla 33esima giornata.
Aurelio Andreazzoli torna ad Empoli a due anni dalla sfortunata retrocessione con il club toscano che lui stesso aveva riportato in serie A.
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