Nba riparte venerdì 31 luglio 2020 a Orlando, Florida, dopo 4 mesi di pausa a causa della pandemia, ma niente sarà più come prima.
Infatti, le partite si giocheranno a porte chiuse e sia per i giocatori e lo staff sono state studiate delle misure di isolamento e anticontagio eccezionali, con tamponi continui.
I tifosi quindi si dovranno accontentare di seguire le partite solo dietro uno schermo e i giocatori rinunciare al tifo diretto del pubblico…un avvenimento che fino a sei mesi fa era impensabile.
Il campionato, sospeso da metà marzo, ripartirà venerdì 31 luglio e vedrà sfidarsi gli Utah Jazz e i New Orleans Pelicans di Nicolò Melli.
Invece, la seconda partita sarà il derby di Los Angeles fra i Lakers e i Clippers.
In tutto, scenderanno in campo 22 squadre e 346 i giocatori. Fino al 14 agosto si giocheranno 88 partite su tre campi diversi, dal 17 agosto si terranno i playoff e in seguito le finali.
L’ultima partita si giocherà il 13 ottobre 2020.
Ecco dove eravamo rimasti: nella Western Conference dominavano i Lakers di Lebron James, seguiti dai Clippers; a est, invece, erano in testa i Bucks di Giannis Antetokounmpo, seguiti dai Raptors campioni in carica.
Chi pensi che avrà la meglio in questa seconda parte di campionato?
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A seguito della vicenda di Floyd George, sono 75 i giocatori che hanno scelto di giocare indossando una maglietta con una scritta antirazzista.
Tra le varie parole e frasi proposte dalla Lega, la maggior parte dei giocatori ha scelto la scritta equality.
Invece, sulla maglia di Marco Belinelli e Nicolò Melli ci sarà scritto 'uguaglianza', e su quella di Danilo Gallinari, giustizia.
Alcuni giocatori, come Lebron James, al contrario, hanno scelto di non partecipare perché ritengono che a loro non serve una scritta sulla maglia per far sapere la loro opinione sul razzismo.
Nonostante la ripartenza della Nba, il coronavirus, soprattutto negli States, continua a fare molta paura.
Solo in Florida ci sono stati 6mila morti. Per questo già da tempo sono state introdotte misure eccezionali di isolamento sia per i giocatori sia per lo staff.
Grazie a queste misure, da settimane non ci sono più stati casi positivi tra i partecipanti al NBA e alcuni atleti ora guariti potranno scendere in campo con la loro squadra.
Purtroppo, però, la tensione nei team rimane molto alta, in quanto non tutti i giocatori stanno rispettando le norme di sicurezza e per questo la Lega ha istituito un numero verde al quale si può denunciare chi non rispetta le regole.